Ion Stavila questo è il nome del ventiquattrenne morto dal proiettile sparato dal sessantacinquenne Iachi Bonvin proprietario della tabaccheria.

Il sig. Bonvin ha fatto bene a sparare contro il ragazzo?

Un cittadino di un paese civile non dovrebbe preoccuparsi di proteggere il proprio patrimonio armandosi e sparando dal balcone di casa. Storie come queste hanno un unico colpevole, lo stato. Ma quando lo stato, rappresentato dal proprio ministro degli interni, difende il Sig. Bonvin anziché chiedergli scusa, allora significa che il Bel Paese si è imbruttito parecchio.

Lo stato italiano deve chiedere scusa alla famiglia e agli amici di Ion, deve chiedere scusa agli amici e ai parenti del Sig. Bonvin. Inginocchiarsi davanti a Iachi chiedendogli scusa per avergli dato gli strumenti e il motivo per ammazzare un ragazzo di ventiquattro anni.

Sono inoltre convinto che il linguaggio violento, usato da alcuni politici, possa innescare in persone “predisposte” una brutalità che può degenerare in colluttazioni o addirittura in attacchi mortali utilizzando armi che dovrebbero servire solo per difendersi.

Il ragazzo ha sbagliato, ma una vita vale sempre più di qualsiasi somma di denaro.

Forse oggi, nel fondo della propria coscienza, il sig. Bonvin sta male, così come stanno male i parenti di Ion. Da una storia così nessuno ne esce con qualcosa in più.