Il 30 gennaio del 2016 queste foto fecero il giro del mondo. Un bimbo mal nutrito si avvicina, barcollando, a una bottiglietta d’acqua tenuta in mano da una ragazza bianca, bionda e tatuata. Il bimbo era stato abbandonato dalla famiglia accusato di stregoneria, in Nigeria purtroppo succede spesso.

“Dopo essere stato cacciato di casa e lasciato senza vestiti e in balia di se stesso perchè considerato uno “Ndoki” (bambino stregone), il piccolo vive per circa otto mesi vagabondando per strada, alla ricerca di una carezza, una mano gentile e nutrendosi con qualunque cosa riuscisse a trovare. Poi a fine gennaio di quest’anno (2016), oramai denutrito e quasi in fin di vita, l’incontro con la sua benefattrice, che lo salva prendendosi cura di lui.”

Il Messaggero 16 febbraio 2016
Anja Ringgren Lovèn  con Hope

«Migliaia di bambini vengono accusati di essere streghe e li abbiamo visti torturati, morti e spaventati. Queste immagini mostrano il motivo per cui mi batto. Perché ho venduto tutto quello che possiedo».

Anja Ringgren Lovèn 

Il bambino è stato ribattezzato Hope (speranza) e oggi vive grazie alla ONG che questa santa donna ha creato: Land of Hope Dinnødhjælp/acaedf Children Center.

Le tre foto postate il 30 gennaio 2019, ricordano il primo incontro tra Hope e Anja, la seconda scattata nello stesso giorno un anno dopo e la terza del 2019.

Oggi Hope è un ragazzo molto forte e sano con una incredibile autostima. È molto intelligente e ama andare a scuola. È molto interessato alla vita. Voglio dire, vuole davvero imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Lo vedo creare giochi e giocattoli dal nulla. Ha un’immaginazione molto creativa. E’ molto coraggioso. Non ha paura di niente. Posso dire senza alcun dubbio, che non assomiglia ne fisicamente né mentalmente a quel bambino che abbiamo trovato 3 anni fa. Quel giorno è ormai un lontano ricordo.

Quando si è circondati da semplice amore, cura e protezione, anche i bambini più vulnerabili e malati possono diventare dei vincenti.

Anja sulla sua pagina Facebook