Ci inducono, fin dalla nascita, a percepire la vita sensibile legata ai 5 sensi che ci danno la consapevolezza della materialità come l’unica realtà verso la quale proiettarci e per questo tendiamo a dilatarci orizzontalmente. Percorriamo un cammino con ostacoli enormi visti dall’unico punto di vista indotto e così la vita, fin dai primi anni della nostra esistenza, diventa una lotta alla sopravvivenza.
Ricordo un lontano pomeriggio d’inverno mentre il sole trafiggeva le sottili aperture delle persiane di camera mia, quel giorno per la prima volta sentii di “essere”; così da quel momento gli ostacoli intorno a me si fecero alti come montagne. Avevo 13 anni, lo ricordo bene, volevo essere più alto, volevo gli occhi chiari, volevo un naso più piccolo, volevo essere il più bello e il più intelligente, insomma pretendevo di più di quello che ero. Ci vollero molti anni per capire che cercavo di “essere di più” perché l’unico percorso che conoscevo era quello orizzontale dove si percepisce la vita sensibile come unica realtà esistente. Dato che nessun chirurgo estetico era disposto a fare una rinoplastica a un ragazzino di 12 anni soffrii a causa del mio naso fino a quando capii che la bellezza non è espressa dal nostro corpo. Non è stato facile, le scuole dai frati salesiani non aiutarono, mi obbligavano a credere in un pensiero statico quando tutto quello che ci circonda è corruttibile e per questo in continua trasformazione. Ero solo, mi sentivo diverso dagli altri ma ballavo e cantavo le canzoni che ballavano e cantavano tutti, così la confusione aumentava e gli ostacoli divenivano sempre più alti. Se qualcuno mi avesse spiegato che esiste un’altra direzione oltre quella orizzontale, probabilmente non avrei pensato all’intervento di rinoplastica e non avrei dato tanta importanza all’accettazione degli altri, probabilmente mi sarei concentrato sull’introspezione trovando così me stesso che non ha bisogno di un chirurgo estetico per diventare più bello ma solo dei semplici esercizi per soddisfare le reali esigenze che abbiamo innate in ognuno di noi, come Il desiderio di essere amati, di essere desiderati, la necessità di amare gratuitamente e di donarci agli altri.
Siamo corpo e spirito, l’uno animale mosso dall’istinto e l’altro metafisico alimentato dall’amore. Chi riesce a percorrere il percorso verticale si eleva vedendo così gli ostacoli generati dalla vita sensibile della misura che realmente sono, più ci si eleva è più i problemi diventano piccoli.
La vita materiale finisce, questa è una certezza, mentre esiste la possibilità che l’anima sia immortale, allora impariamo a prendere la vita più serenamente, con la consapevolezza che tutto ciò che è materiale: le nostre cose, il denaro, il successo, il potere e il naso, sono destinati a morire mentre l’anima, se allenata e alimentata, vivrà per sempre. Nessun problema al cospetto della vita eterna è davvero così grande, anche le malattie, il dolore e la morte diventano montagne più piccole.

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