La vita di ognuno è una gabbia senza finestre, dove ci insegnano che è tutto ciò che siamo. Il folle scava con le unghie tra i mattoni per cercare la luce laddove affermano non esserci nulla. La scienza e le religioni: benedizione e disgrazia, sono il cemento che innalzano i muri. La morte, la nascita, il tempo, le misure, il tatto, la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto.

I muri ci cullano in una limitata esistenza fondata da preconcetti, religioni, culture, possesso e inappetenza di conoscenza. L’inizio preclude una fine.