Chiusi dentro una corteccia di pelle vecchia creiamo forze centripete che rivoltano i globi oculari nella direzione opposta al mondo. Come bambini incoscienti afferriamo i giochi con forza disposti a lottare fino al sangue pur di non cederli, pur di non condividerli. Insoddisfatti perdiamo il tempo nelle urla infertili che negano l’humus dal quale etimologicamente gli antichi saggi ci nominarono Umani. Pensieri sterili spengono vite deboli e così il tempo ci lascia sempre meno tempo. Siamo alberi vecchi e secchi, siamo la Chernobyl di questo secolo.
Oggi più che mai posso giurare che la vita diventa feconda solo quando rivolge la propria energia verso chi ne ha bisogno. Solo così il miracolum, la cosa meravigliosa, avviene in modo ordinario.